Pablo Meyer, ambuleo aleatorio por la ciencia desde México

martes, enero 16, 2007

Ecco il nostro cronometro interiore

Scienza: “fotografato” in una cellula

Regola il ritmo sonno-veglia, ma anche il nostro metabolismo, la produzione ormonale e la divisione cellulare. Non è solo un orologio biologico, ma una sorta di “cronometro-sveglia” scoperto dai ricercatori della Rockefeller University, negli Stati Uniti. Gli studiosi, grazie a un “tuffo” all’interno di una cellula vivente, hanno scoperto un nuovo orologio all'interno di quello già noto.

Questo risultato è stato ottenuto applicando una tecnica particolare, grazie alla quale gli scienziati sono riusciti a seguire per un lungo periodo di tempo due proteine chiave per il ritmo circadiano, ossia il ritmo biologico del nostro fisico basato su una ciclicità di 24 ore, deosservando così in diretta il movimento delle “lancette” del nuovo orologio all’interno di una cellula vivente. La ricerca, firmata da Michael Young e Pablo Meyer, è pubblicata sulla rivista “Science” e sembra destinata a mandare in pensione il vecchio modello che descriveva il funzionamento del nostro orologio interno.

Per questa ricerca il team hasi è servito di una tecnica che individua le interazioni fra le proteine grazie alla fluorescenza (fluorescence esonance energy transfer). Così si è potuto osservare per la prima volta il cronometro in azione nella cellula. "Fino ad oggi tutto quello che si sapeva - sottolinea Young - era frutto di lavori che mettevano insieme informazioni ottenute dal moscerino della frutta". Il team ha studiato due proteine chiave (Period e Timeless) prodotte di notte da due geni fondamentali per il ciclo circadiano. I ricercatori hanno così scoperto che le due proteine si legano insieme immediatamente nel citoplasma. Esattamente sei ore dopo essersi legate, le proteine tornano a dividersi e si spostano nel nucleo della cellula, a pochi minuti di distanza l'una dall'altra, dando vita a una sorta di “cronometro-sveglia”. Dopo questo intervallo di tempo, cioè, succede qualcosa che porta il complesso a “esplodere”, come se nel sistema ci fosse un timer, formato dalle due proteine, che segna la scadenza delle sei ore. “Insomma – concludono gli scienziati - abbiamo un orologio nell'orologio".

E si tratta di un cronometro molto preciso, che testimonia come le interazioni fra le proteine siano orchestrate con cura. La scoperta di Young e Meyer (ora ricercatore presso la Columbia University) suscita anche nuovi quesiti, in primo luogo sui meccanismi di funzionamento di questo cronometro interno e se si tratta dell’unico presente all'interno dell'orologio circadiano.

(Lo mejor es la foto.....)

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